Analisi salariale

Come funziona?

Ogni impresa a partire da 50 dipendenti dispone di varie soluzioni per appurare se rispetta la parità salariale.

L’impresa deve anzitutto voler scovare ogni fonte di disparità salariale ingiustificata. La prima tappa indispensabile consiste nel decidere di fare chiarezza.

Conformemente alla legge sulla parità dei sessi (LPar), l’analisi della parità salariale deve essere effettuata secondo un «metodo scientifico e conforme al diritto». A tal fine, la Confederazione mette a disposizione uno strumento di analisi standard (cfr. Logib a fianco).

Varie imprese propongono soluzioni a pagamento. A tutt’oggi, nessuna di queste soluzioni ha potuto dimostrare di soddisfare i criteri della legge.

LOGIB

I datori di lavoro possono fare essi stessi il punto della situazione e stabilire se la loro pratica salariale rispetta la parità di genere. Con il software Logib, sviluppato e messo a disposizione gratuitamente dalla Confederazione, è facilissimo.

Logib permette di stabilire se, all’interno dell’impresa, esistono differenze salariali tra uomini e donne con caratteristiche individuali e professionali simili. Tali differenze ingiustificate fanno sospettare una discriminazione salariale di genere sistematica. Al termine dell’analisi, l’impresa deve poter giustificare obiettivamente tali differenze e, se del caso, porvi rimedio.

Questo modello di analisi standard della Confederazione, sotto forma di tabella Excel, è adatto alle imprese a partire da 50 dipendenti. È gratuito e di facile impiego.

A partire dal 2021 la Confederazione ha messo a disposizione il secondo modulo dello strumento di analisi Logib consentendo alle imprese con meno di 50 dipendenti di svolgere anche loro l’analisi salariale.

ELEP

Logo Engagement Lohngleichheit Egalité salariale Parità salariale

Le parti sociali (Usi, USS, Travail.Suisse) e la Confederazione sostengono la via del partenariato sociale per attuare la parità salariale garantita dalla Costituzione.

Le imprese che scelgono questa via puntano sul partenariato sociale sin dall’inizio dell’autoanalisi: il processo è infatti accompagnato da un gruppo di lavoro interno, in cui sono rappresentati anche i lavoratori.

ANALISI DA PARTE DI TERZI

Le imprese che non vogliono occuparsi direttamente dell’analisi della parità salariale possono incaricare qualsiasi esperto privato.

Ma, attenzione, spetta al datore di lavoro dimostrare che il metodo utilizzato è corretto. L’esperto incaricato deve fornirgli la prova che attesti la scientificità e la conformità al diritto del suo metodo.

Tale prova di convalida del metodo utilizzato è rilasciata da un organismo indipendente (p. es. un’università, un istituto di ricerca, un tribunale). La documentazione completa e trasparente del metodo di analisi deve essere fornita nella fase di verifica formale dell’analisi.

La verifica formale dell’analisi può essere effettuata dai revisori, da un’organizzazione sindacale o femminile o da una rappresentanza dei lavoratori. Se volete svolgere la certificazione con un sindacato, contattate una delle nostre organizzazioni.

Certificazione

Sul mercato esistono vari label o certificazioni. EQUAL SALARY è una delle certificazioni basate su un’analisi salariale scientifica e legalmente conforme.

Il metodo è stato sviluppato in collaborazione con l’Università di Ginevra, la cui analisi statistica delle politiche salariali è stata riconosciuta dal Tribunale federale.

La certificazione EQUAL SALARY si rivolge alle imprese a partire da 50 dipendenti (di cui almeno 10 donne) di qualsiasi Paese e settore pubblico o privato, che vogliano promuovere la parità salariale tra uomo e donna.

Nei tre anni successivi alla certificazione sono organizzati due audit di controllo.

L’UFU ricorda che disporre di un certificato non libera dall’obbligo di procedere a un’analisi della parità salariale e alla certificazione. Per essere conformi alla legge, le imprese devono svolgere l’analisi della parità salariale e ottenere la certificazione da parte di un revisore indipendente. 

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